giovedì 20 aprile 2017

LA PEDEMONTANA VENETA DEVASTA VITE E TERRITORIO

RICORDIAMO SEBASTIANO LAGANGA UCCISO NEL CANTIERE DI LAVORO DELLA PEDEMONTANA VENETA CON LE PAROLE DI GERMANO RANIERO DI USB VICENZA.
Un anno fa il 19 aprile nella galleria che si stava scavando a S. Tomio di Malo avvenne un omicidio sul lavoro; una massa si staccò dalla volta della galleria e investì l'operaio della SIS Salvatore la Ganga che rimase ucciso.
Uno dei tanti morti sul lavoro che dobbiamo piangere e provare rabbia perché in nome del risparmio sulla sicurezza si sacrificano le vite di chi va a lavorare per mantenere se stesso e la propria famiglia. Siamo alla strage nei posti di lavoro basta vedere questo inizio 2017 con un aumento del 37% dei morti sul lavoro. Insopportabile.
Tornando ad un anno fa e alla morte di Salvatore. Dolore, inchieste, sequestro della galleria. L'inchiesta è stata lunga e tra pochi giorni verrà depositata e si aprirà la fase processuale per stabilire le responsabilità. E' stata una inchiesta tormentata che finita aveva portato al dissequestro del cantiere, tranne venire risequestrata perché secondo il CTU non erano state osservate fino in fondo le prescrizioni. Il tutto si basa sulla "chiodatura" delle pareti. Il CTU prescrive una lunghezza di 6 metri e che questi chiodi devono essere marchiati : la SIS risponde che bastano chiodi di 4,50 m e non serve la marchiatura. Non essendo stato possibile ricomporre la cosa si è passati ad un nuovo sequestro temporaneo della galleria.
Quella della chiodatura delle pareti non è un dettaglio. Le rocce della galleria hanno calcari compatti che costituiscono la volta e i calcari molto più friabili che costituiscono, nel punto dell’incidente, la spalla del tunnel. L’orientamento degli strati ha una elevata pendenza. Lo strato calcareo superiore, quantunque di compattezza e resistenza buona, è attraversato da fessurazioni; tali fessurazioni ad esempio nel corso dei lavori avevano fatto filtrare acqua soprattutto dopo le piogge.
La chiodatura deve essere fatta uno a uno e rappresenta uno shock per la roccia con il rischio che se la chiodatura non è profonda si stacchino pezzi di parete. Del resto la zona è poco più a sud del famoso "Buso della Rana" questo a dimostrazione del tipo di rocce, di fessurazioni, gallerie presenti nel sottosuolo. Dunque il fatto che si staccassero dei pezzi di parete rocciosa non era remoto.
Subito dopo l'incidente abbiamo raccolto voci per la verità poco rassicuranti sullo stato della sicurezza del la galleria: quadri elettrici scoperti e con prese a terra non a norma un uso non corretto dell'aria compressa e della condotta.
Noi ovviamente riportiamo le voci sarà l'inchiesta a stabilire se i lavori sono stati correttamente svolti o no. Certo visto il lungo sequestro e il successivo risequestro i dubbi e le preoccupazioni su come si svolgevano i lavori rimangono ed è giusto pur nel rispetto del segreto istruttorio dire quel poco che si sa. USB a quel tempo aveva alcuni iscritto lavoratori di ditte in sub appalto, lavoratori per inciso lasciati a casa per la nota "fine dei soldi".
LA Pedemontana. questa grande opera che sta squassando e devastando in maniera perenne il nostro territorio; un'opera abbiamo sempre detto che serviva a fare soldi e affari per la classe politica e per le grandi imprese costruttrici. Un'opera che sarà una beffa; pagata con i soldi presi dalle tasche dei cittadini senza rischio d'impresa.Saremmo ancora in tempo a rivedere il progetto a ridimensionare l'opera e a trasformarla in una superstrada veloce e non a pagamento. Ecco questa sarebbe a questo punto l'unico risarcimento per la già avvenuta devastazione.
la pedemontana devasta vite e territorio

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