sabato 7 gennaio 2017

Se le notizie camminassero da sole di Massimo Follesa

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In una parte dell'opinione pubblica esiste una sorta di pregiudizio in ragione del quale le testate on-line sono in qualche modo la cenerentola dell'informazione. Alle volte è vero, soprattutto perché si tratta di quotidiani giovani, attrezzati con pochi mezzi rispetto ad altre grandi corazzate. Ma rimango dell'opinione che alla fine a fare la differenza, almeno sull'importanza dei contenuti, non siano tanto le dimensioni, bensì la bontà e il peso delle notizie. Ovviamente nessuno nega la potenza di fuoco dei media mainstream, ma non di rado le eccezioni fanno capolino.
Un esempio che ho potuto constatare da vicino arriva da quell'enfant terrible di Marco Milioni (mi si passi il termine enfant, vista la ottuagenarietà dei big name del panorama italico). Che con due colpi ben assesstati su Vvox.it ha simpaticamente obbligato il grosso della stampa nazionale e regionale a rincorrerlo a perdifiato tra i villi intestinali delle vicende venete meno nobili.
Il primo colpo è partito il 27 dicembre, quando Milioni ha rivelato l'esistenza di una relazione riservata della Regione Veneto che riguarda il tema spinosissimo dei Pfas. Sui social media si è scatenato un mezzo pandemonio tanto che la notizia è stata ripresa a furor di popolo, tra gli altri, da L'Arena e poi da Il Giornale di Vicenza con un servizio a tutta pagina . La cosa da rilevare è che Milioni, a differenza di molti altri suoi colleghi, pubblica spesso gli estremi identificativi delle carte cui fa riferimento, in modo che chiunque, a partire dai consiglieri regionali, possa reperire il materiale presso le sedi competenti. E in modo che chiunque possa farsi una sua idea al riguardo, non necessariamente filtrata dalla esperienza del giornalista, che se ben elaborata, è pur sempre molto utile a comprendere una data notizia. E questo è accaduto puntualmente con la nota richiamata nel servizio di Vvox.it del mese passato.

Nondimeno, ovvero sul piano mediatico, è quanto capitato col caso delle amicizie chiacchierate di Alessandra Moretti. L'approfondimento firmato da Milioni, ripreso inizialmente da Il Fatto, ha fatto una specie di giro d'Italia: dal Tg di Rete Veneta a Il Giornale, da Contropiano, il quale riprende integralmente l'articolo di Vvox.it, sino al Corriere Veneto per passare poi a La Nuova Venezia, finendo poi a Il Giornale di Vicenza, il quale, non si sa bene perché, visto che la vicenda è per molti aspetti tutta vicentina, arriva per ultimo o giù di lì.

Sicuramente la notizia è stata ripresa da altri: e va anche detto che non tutti hanno citato lo scoop di Vvox.it, segno che il galateo, anche nel giornalismo, non è cosa di tutti giorni. Ad ogni modo uno degli spunti di discussione più importanti, come rimarca Claudio Raniero proprio su Vvox.it, riguarda la grande enfasi dedicata dai media alla assenza di Moretti dal consiglio regionale in occasione del viaggio in India che ha originato tutta la querelle. E la poca enfasi suscitata dalle amicizie discutibili della ex capogruppo del Pd in Regione Veneto.

A questo punto mi viene un'altra riflessione in mente in forza del mio impegno sul versante della Pedemontana Veneta. Ma che diavolo sarebbe successo se la stampa nazionale avesse dato lo stesso risalto all'approfondimento che Milioni firmò nel 2014 sul suo blog? All'epoca Marco, che conosco da diversi anni, anticipò alcuni passaggi clamorosi di quella maledetta delibera regionale che con una convenzione sciagurata consegnava il progetto Spv al destino amaro che oggi tutti conosciamo. Milioni fra l'altro in quella occasione identificò ben prima di altri, anche se in forma di estrapolazione teorica, alcune conclusioni cui qualche mese dopo sarebbe giunto pure il Ministero dello sviluppo economico; almeno stando ad un esplosivo servizio de Il Fatto. Nemo propheta in patria verrebbe da dire. O almeno, se le notizie potessero camminare da sole...

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