venerdì 20 gennaio 2017

I 4 CAVALLI DI B RONZO DELLA PEDEMONTANA VENETA

C'è da chiedersi perché Zaia non voglia buttare in laguna i Dogliani
Se le cose stanno così non cominciamo bene, purtroppo che Luca Zaia si stia Galanizzando
Ai 4 cavalli di bronzo va ricordato sono indispensabili i flussi di cassa più che le auto, forniscano quattro semplici punti secondo quanto indica il CIPE
Il comunicato della Regione Veneto N° 73 del 19/01/2017 informa i cittadini della nomina della nuova squadra di Zaia per la Pedemontana Veneta. Tra essi spicca il nome dell'avvocato Marco Corsini dell'Avvocatura dello Stato. Al CoVePA preme sottolineare che conosciamo bene quest'ufficio, è stato quello che con pervicacia e ostinazione ha tentato di nascondere le carte della concessione di SPV, come andava sostenendo a più riprese l'ingegner Vernizzi. Egli andava citando il mitico parere dell'avvocatura dello stato sulla riservatezza industriale degli atti che alla fine hanno certificato il buco di SPV.
Se le cose stanno così non cominciamo bene, e noi stiamo al parere della Corte dei Conti che ha censurato l'attività dell'avvocatura dello stato nel merito, laddove sosteneva che ha operato costringendo l'amministrazione a un lungo e defatigante contenzioso privo di basi su cui poggiare l'attività amministrativa.
Pare purtroppo che Luca Zaia si stia Galanizzando, abbandonando l'amministrazione per la gestione in proprio delle opere senza tenere in conto le esigenze delle politiche dei territori e di chi chiede chiarezza, trasparenza e legalità, ma soprattutto la revisione della Pedemontana Veneta e del suo contratto di concessione.
Ogni ripresa dei lavori senza blocco delle opere e saldo dei debiti con gli espropriati è una farsa bella buona cara dott. Bramezza, a noi è difficile raccontare la vostra balla mediatica sull'accordo: vogliamo fatti e cioè i Dogliani tirano fuori 500 mln di € per gli espropri? Per ora pare di no. La Regione Veneto immagina di pagare i debiti dei Dogliani con gli espropriati con la Cassa Depositi e Prestiti, come fosse la SPV fosse una qualsiasi banca fallita?

C'è da chiedersi perché Zaia non voglia buttare in laguna i Dogliani,perché non abbia il coraggio di agire come previsto dall’art. 144 comma 3-quater del Decreto Legislativo 163/2006 (codice dei contratti) e mandare a casa la SIS-SPV per inadempienza, ovvero mancanza del finanziamento entro termini di legge. Ma soprattutto, come previsto dall’art. 113 dello stesso codice, riscuotere la polizza di garanzia. Forse la Regione Veneto? Forse con lo stesso contratto scritto dagli ingegneri e per questo adesso abbiamo gli avvocati al loro posto a dirigere la manovra?
Ai 4 cavalli di bronzo, ma soprattutto alla Segretaria Bramezza, vogliamo ricordare che per i bilanci sono indispensabili i flussi di cassa, non quelli delle ruote dei mezzi leggeri o pesanti. Accettino di confrontarsi sui dati e sui fatti, perciò chiediamo che, con dichiarazione asseverata forniscano quattro semplici punti secondo quanto indica il CIPE per l'attuazione dei progetti di finanza infrastrutturali (cfr. Cipe http://www.cipecomitato.it/it/il_cipe/delibere/download?f=E040011allegato.doc):
A. il modulo per la determinazione dei flussi di cassa (“Flussi di cassa”);
B. il modulo di calcolo degli indici di redditività dell’iniziativa (“Misure di redditività”);
C. il prospetto sinottico che documenta l’equilibrio fra costi dell’investimento e loro copertura (“Riepilogo fonti e impieghi”)... id. Cipe;
D. lo stress test redatto da un ente indipendente e terzo sulla Pedemontana Veneta.

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