giovedì 2 luglio 2015

Gli espropri della Pedemontana Veneta: Si parte da lì, è un fascicolo in cima alla pila del neoassessore alle infrastrutture. Sarà un nuovo autostrabista? Saprà chiedere conto del mancato rispetto della concessione che mascherà un contratto d'appalto, o sarà una nuova Chisso?

vivereveneto.com

Leggete con molta attenzione l'intervista di Bonet al neo assessore veneto alle infrastrutture. Leggete come descrive la questione Pedemontana...ndr


Quando ha saputo che sarebbe entrata in giunta? «Il presidente Zaia mi ha chiamato domenica mattina: “Devo parlarti”. Sono corsa a Treviso e lui: “Ti voglio nella mia squadra” ».
Lei che gli ha risposto? «Mi si è offuscata la vista, tipo nebbia in Valpadana. Sono andata in confusione».
Una volta che si è ripresa? «Il presidente mi ha detto: “Su di te faccio una scommessa”. Mi ha lanciato una sfida e io ho detto sì: sono pronta ad andare oltre i miei limiti».
Ancora però non sapeva che avrebbe avuto due tra le deleghe più pesanti, Infrastrutture e Trasporti. «No. Come tutti gli altri assessori l’ho saputo soltanto lunedì mattina, poco prima del consiglio in cui siamo stati presentati ».
Di questi tempi le Infrastrutture sono un assessorato ad alto rischio avviso di garanzia, non solo in Veneto. Lo stesso Zaia, quando l’ha presentata ai consiglieri, ha ironizzato: «Ho pensato che un avvocato fosse la persona più giusta». È preoccupata? «Ripeto: sono consapevole che si tratta di una grande responsabilità e so che dopo quel che è successo l’anno scorso con Chisso avrò parecchi occhi addosso. La delega è delicatissima e la situazione è quella che è. Ciò detto, più che la paura sento la fiducia che mi ha dato il presidente. Non lo deluderò: la mia esperienza amministrativa è sempre stata improntata all’onestà, alla legalità, alla legittimità. Non c’è un solo mio gesto che sia finito sotto la lente o che possa essere stato oggetto di chiacchiericci e così sarà anche in futuro. Ciò che è accaduto è stato d’insegnamento per tutti, penso».
Assessore alle Infrastrutture dopo essere arrivata terzultima nella lista della Lega a Verona. A Palazzo qualcuno non l’ha presa bene. «Guardi, quando mi hanno chiesto di entrare in lista inizialmente io avevo detto no. Poi mi sono confrontata con la mia squadra e ho deciso di accettare, per dare il mio contributo alla vittoria di Zaia. Nel Veronese c’era bisogno dell’apporto di tutti dopo la rottura con Tosi. La mia campagna non è stata low cost, di più: un po’ di Facebook, niente spot, niente cene. I miei 1.170 voti non sono affatto una delusione. Poi vorrei ricordare che Zaia aveva parlato con tutti gli aspiranti consiglieri e a tutti aveva precisato che gli assessori li avrebbe scelti lui, liberamente, con quattro esterni. Se uno è entrato in lista significa che aveva accettato quelle condizioni».
Teme d’essersi già fatta qualche nemico? «Capisco che chi ha corso di più, spendendo più soldi, ottenendo più voti, ci sia rimasto male ma spero che passata l’amarezza si possa lavorare tutti insieme, in sintonia».
Il fatto d’essere stata sindaco, come altri suoi colleghi, la aiuterà nel nuovo ruolo? «Ho fatto un’unica richiesta a Zaia, quel giorno a Treviso: poter avere una delega che mantenesse il contatto con il territorio. So bene che 3 mila abitanti e 5 milioni di abitanti non è proprio la stessa cosa ma il principio resta quello, sono pronta a confrontarmi con tutti. Non ci sarà alcuna decisione calata dall’alto sulla testa dei cittadini o degli amministratori locali».
Pedemontana, Tav, Valdastico, Nogara-mare, Nuova Valsugana, Via del Mare. Ha già letto i dossier? «Sono stata nominata lunedì, sto incontrando i dirigenti, mi sono messa a disposizione dei consiglieri, in segreteria ho già richieste di appuntamenti per un mese... lei capisce bene che ancora non sono entrata in dettaglio su ogni singolo progetto. Sarò veloce ma proprio perché sono consapevole dell’importanza dell’incarico prima di sbilanciarmi voglio essere preparata. In generale posso dire che condivido la cautela del presidente. Visti i precedenti meglio fermarsi un attimo, guardare bene dentro alle carte e stabilire quali sono le priorità. Prima di lanciarci a spron battuto in nuovi cantieri dobbiamo essere sicuri ».
Avrà pur in agenda una priorità... «In effetti un fascicolo in cima alla pila c’è, l’ha messo il presidente in persona: gli espropri della Pedemontana. Si parte da lì».

Nessun commento:

Posta un commento

TU COMMENTI NOI MODERIAMO