sabato 7 marzo 2015

Pericolo Rifiuti in SPV:smentita la supercazzola di Vernizzi.

Dott. Celenza DDA Venezia : ""...Di una cosa, però, posso essere sicuro: il sistema di controlli non funziona. Si tratta di controlli gestiti in parte dall'acquirente e in parte dal produttore. C’è poi anche una forma di controllo di terzo livello, che noi abbiamo riscontrato, il cosiddetto audit di terzo livello. Tale controllo è operato da un soggetto terzo, che dovrebbe essere un funzionario dell'ARPA Veneto, che però non ha alcun tipo di efficacia...""

Avevamo già ascoltato la supercazzola dell'ing. Vernizi sulla segretezza dei contratti. Adesso salta fuori quella sui rischi da smaltimentimenti illeciti denunciati dal comandante del CFS del veneto Zovi. Il commissario dimezzato nella sua recente intervista ha sostenuto convintamente che l'Arpav, pagata da SIS controllerà se chi la paga non vigili bene sui suoi cantieri, sui suoi subappaltatori e su chi altri beffardamente volesse mischiare rifiuti alle ghiaie e ai sottofondi della SPV e smaltire rifiuti. Ve lo immaginate il controllato che paga il controllore, che prassi è da quale mondo immaginario è stata tratta questa bella trovata? Forse da quello del Mose? Insomma, fatte salve fin qui l'onorabilità e la competenza dell'ARPAV, siamo alla supercazzola cioè la più antica arte tantrica di disorientamento e culeggio nei confronti di cittadini, negozianti, professori o semplici passanti ignari. Consiste nell'accostare a cazzate, parole che non esistono, ma hanno la parvenza di essere fini termini dotti. E' il teorema di Antani:

Vediamo se ci cascano anche le Procure del Veneto, visto il rifiuto del procuratore capo di Venezia Delpino ad essere ascoltato dai parlmentari poichè non sa nulla di ecoreati in Veneto (Pag.5 Seduta n. 20 di Martedì 10 febbraio 2015). Intanto emerge dagli atti della Commissione Ecomafie che il Sostituto Procuratore presso la D.D.A di Venezia Fabrizio Celenza non crede alla soluzione anti ecoreati di SPV e del commissario Vernizzi. Anzi, riferendo alla commissione parlamentare Ecomafie il 10/02/2015 sostiene che in relazione agli sversamenti nei sottofondi stradali indagati nel Veneto: ""....Ci sono poi i soggetti che hanno certificato la bontà del materiale, ma rimane molto difficile ex post, a distanza di tempo, stabilire se ci sia stata una condotta dolosa da parte dei soggetti che hanno operato queste analisi nell'interesse dell'acquirente e del produttore, oppure se questi siano stati indotti in errore. Il prelievo può essere stato corretto, ma può esserci stato uno scambio di prodotto. Chi porta il materiale sul luogo dove poi esso deve essere lavorato immediatamente, è un terzo soggetto, una società di trasporti, ma chi si cura di consegnare questo materiale è il produttore. La responsabilità del produttore, dunque, è certa. Più problematica è quella degli altri soggetti di cui ho parlato, ossia intermediario, acquirente e soggetti certificatori. Di una cosa, però, posso essere sicuro: il sistema di controlli non funziona. Si tratta di controlli gestiti in parte dall'acquirente e in parte dal produttore. C’è poi anche una forma di controllo di terzo livello, che noi abbiamo riscontrato, il cosiddetto audit di terzo livello. Tale controllo è operato da un soggetto terzo, che dovrebbe essere un funzionario dell'ARPA Veneto, che però non ha alcun tipo di efficacia. Si tratta, infatti, di un controllo di tipo macroscopico, che non comporta una serie di interventi di esame, se non in casi assolutamente marginali. "" (Pag.8 Seduta n. 20 di Martedì 10 febbraio 2015)

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