mercoledì 31 dicembre 2014

Buona fine d'anno 2014 e buon inizio d'anno 2015


Indagine della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento dei lavori della Pedemontana Veneta: Ecco il dettaglio delle delibere.

Con due delibere la Corte dei Conti con la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato la n. 18 e la n. 19 annunncia indagini sulla SPV ecco i testi originali : delibera_18_2014_g.pdf,  delibera_19_2014_g.pdf.
In particolare nella seconda delibera la 19, nella CAT. IV - Infrastrutture strategiche e investimenti, a pagina 15 nel punto 2 si cita i criteri di interesse e investigazione: 
"Stato di avanzamento dei lavori della Pedemontana veneta di cui alle delibere CIPE n. 121/2001 e n. 96/2006. La superstrada a pedaggio Pedemontana veneta si configura come l'unica superstrada italiana soggetta a pedaggio. Inserita nel Piano regionale dei trasporti della Regione Veneto già nel 1990, ha avuto una gestazione assai travagliata, durata oltre un ventennio. 
La medesima rientra, ora, tra gli interventi strategici di preminente interesse nazionale di cui alla delibera Cipe n. 121/01 (legge obiettivo n. 443»14,( nell'ambito dei " sistemi stradali e autostradali" del Corridoio Plurimodale Padano. 
Il soggetto titolare della realizzazione dei lavori è la regione Veneto che aggiudicato la concessione di costruzione e gestione al Commissario delegato per l'emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio delle province di Treviso e Vicenza. 
Il costo aggiornato dell'opera è pari a 2.280 milioni di euro (in fase di approvazione del progetto preliminare, con delibera CIPE n.96/2006, risultava essere pari a circa 1.990 milioni dì euro). L'opera è finanziata con fondi pubblici, con fondi privati e con le risorse di cui all'art.18, comma 1, del D.L. n.69/2013 (Fondo Sblocca cantieri). 
E' previsto anche un ulteriore contributo pubblico in conto esercizio di 7,3 milioni di euro, a scadenza semestrale, per 30 anni, qualora i volumi di traffico siano inferiori alle previsioni. L'ultimazione dei lavori è fissata per il 2017. 
L'indagine mira a ricostruire l'attuale stato di avanzamento dei lavori e ad accertare le cause degli incrementi dei tempi di realizzazione e dei costi dell'opera rispetto a quelli preventivati, le motivazioni che hanno portato, dall'anno 2011 in poi, ad avere una discrasia tra consistenti impegni annuali e assenza totale di pagamenti, sia in c/capitale che in c/residui, nonché ad esaminare se la gestione delle risorse finanziarie per la realizzazione dell'intervento strategico abbia effettivamente corrisposto ai canoni della legittimità, efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa."

Buone Notizie dai tg di fine 2014: Corte dei Conti su Pedemontana Veneta

lunedì 29 dicembre 2014

Gli occhi della Corte dei Conti sulla Pedemontana veneta, allarme sui costi. Articolo di VVox.it

www.vita.it
Tratto da vvox.it del 27/12/2014 

I costi della Pedemontana veneta sono lievitati di 290 milioni rispetto al progetto preliminare, quasi il 15% del totale. Questo unito all’incremento dei tempi di realizzazione, alla sfasatura tra impegni annuali e assenza di pagamenti avvenuta preoccupa la Corte dei Conti, che vuole vederci più chiaro e impedire altre emorragie finanziarie.

Ecco perchè la Corte ha msso nel mirino l’intera gestione finanziaria del progetto. Nel 2015 ha in programma un’indagine sulla superstrada Spresiano-Dueville, l’unica in Italia che sarà soggetta a pedaggio. A stabilirlo la delibera dell’11 dicembre scorso, firmata dalla Sezione centrale di controllo che si occupa di seguire la gestione delle Amministrazioni dello Stato.

La Pedemontana Veneta rientra fra le opere infrastrutturali che secondo lo Stato presentano «elementi sintomatici di criticità», e il suo iter è al vaglio degli appositi nuclei di monitoraggio della spesa. La delibera fissa l’indagine del 2015 all’interno del più vasto piano di attività nel triennio 2015/2017. «La superstrada a pedaggio Pedemontana veneta, inserita nel piano regionale dei trasporti della Regione già nel 1990, ha avuto una gestazione assai travagliata, durata oltre un ventennio – rilevano i magistrati dell’organismo delle Corte dei Conti – il costo aggiornato dell’opera è pari a2.280 milioni di euro, quando in sede di approvazione del progetto preliminare risultava essere pari a 1.990 milioni di euro».

Di qui gli obiettivi dell’indagine-ricognizione: «La Corte dei Conti, esplicitamente, punta a ricostruire l’attuale stato di avanzamento dei lavori e ad accertare le cause degli incrementi dei tempi di realizzazione e dei costi dell’opera rispetto a quelli preventivati». E ancora nel mirino della Corte dei Conti finisce la stessa politica degli stanziamenti finanziari: si vuole ricostruire anche «le motivazioni che hanno portato, dal 2011 in poi, ad avere una discrasia tra consistenti impegni finanziari e la totale assenza di pagamenti, sia in conto capitale che in conto residui». Ma l’ultimo appunto che muove la Corte dei Conti è forse quello destinato ad avere più echi. La sezione della corte dei Conti scrive infatti: «L’indagine mira ad esaminare se la gestione delle risorse finanziarie per la realizzazione dell’intervento strategico abbia effettivamente corrisposto ai canoni della legittimità, efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa».

EPIFANIA PER LA TERRA 6 GENNAIO 2015 BREGANZE (VI)

A tutti i cittadini, alle associazioni, ai comitati del Veneto che hanno a cuore la Terra e il territorio del Veneto, anche quest'anno abbiamo organizzato la celebrazione dell'epifania per la terra. Quest'anno si svolgerà a Bregannze (VI) il 6 gennaio 2015 alle ore 14.30 (vedi link https://goo.gl/maps/L7gAM) in via F.lli Laverda.
“Devono essere colpiti i ladri, ma le opere devono andare avanti!” soprattutto se grandi! Questo è il ritornello ricorrente di politici, imprenditori, governanti. E invece queste grandi opere, nate e realizzate nella corruzione, vanno fermate e subito!
L’intervento della Magistratura non è sufficiente per rientrare nella legalità e nell’esercizio della democrazia, dobbiamo compiere le scelta più elementare: avere persone oneste ai vertici, persone capaci di compiere scelte giuste e veritiere per il futuro dei nostri figli e nipoti e per il bene comune a tutti.
Il sistema emerso con il Mose, l'Expo e Mafia Capitale va ben oltre le somme di denaro distorte per oliare la macchina della corruzione. Questo sistema è criminalità organizzata e degenerazione dello Stato. Ogni governante deve essere consapevole delle responsabilità che ricadono su di lui e delle decisioni che da lui dipendono
Per la popolazione c’è un danno economico, ma soprattutto democratico. Il Consiglio Regionale del Veneto, la Giunta regionale, sostengono che dobbiamo mandare avanti quello che si è già deciso, per il futuro cambieremo. E' ASSURDO!
Si espropriano campi, vigneti, orti, giardini, case pensando di comprare il silenzio e le coscienze: il denaro non ripaga delle violenze alla terra e alla dignità degli uomini che la abitano.
Tocca a noi porre rimedio alla degenerazione dello Stato, chiamando i governanti alle loro responsabilità, ripristinando il diritto, operando per la giustizia e la verità, rinsaldando il patto sociale tra Cittadini e Istituzioni che si sta rompendo con conseguenze imprevedibili…
A che cosa deve servire il terreno dove abitiamo? “A fare soldi”, oppure può contenere in se il riscatto dalla nostra crisi che non è più solo economica ma morale e etica?
Perchè a Breganze? Intanto per condividere assieme alcune riflessioni sui luoghi maggiormente maltrattati della Terra Madre. A Breganze, siamo assediati dagli eventi e pericoli incombenti. Quì a giugno sono stati tagliati i vigneti del torcolato senza rispetto per gli agricoltori, fra pochi mesi verrà aperto il primo casello della SPV, sono iniziati celermente i lavori sul resto del territorio di Breganze da poche settimane. Poi, per non farci mancare nulla, Breganze è uno dei territori del Veneto e d'Italia col maggiore aumento di consumo di suolo degli ultimi anni, con non ultima, l'incombenza di una ampia area di nuova escavazione per i bacini di laminazione, con la duplicazione delle aree di cava esistenti di Mirabella-Sandrigo, tra le più grandi in Veneto. per questo e simbolo di tutta la terra CELEBREREMO LA SANTA MESSA ALLE ORE 14.30 DEL 6 GENNAIO 2015 RIUNIONE A PARTIRE DALLE ORE 14.00, Si consiglia l'accesso dalla rotatoria come indicato nel link https://goo.gl/maps/L7gAM. La strada sarà chiusa grazie alla collaborazione dell'Amministrazione comunale di Breganze, che ha risposto alla nostra richiesta, abbiamo avanzato analoga richiesta anche alla Laverda spa.

Promuovono l'iniziativa: CoVePA - Coordinamento Tutela Territorio Breganze - LABC Lab.o Civico 

domenica 21 dicembre 2014

SPV: Lo schifo della politica italiana proroga l'emergenza della Pedemontana Veneta e il suo commissario segue a ruota.

dal profilo FB del Sen. Cappeletti
Abbiamo appreso dal profilo Facebook del Sen. M5S Enrico Cappelletti (vedi foto) che mercoledì 17/12/2014 la Gazzettta Ufficiale ha pubblicato il Decreto del  Presidente del  Consiglio dei Ministri con cui Matteo Renzi ha prorogato per Luca Zaia l'emergenza inesistente della Pedemontana Veneta fino al 2016.
Si tratta dell'ennesimo inciucio di un governo e di un governatore che non esitano ad accordarsi per salvare gli affari privati con il pretesto di salvare il paese. 
Lega come PD, Renzi come Zaia, fanno vomitare, lo schifo delle loro figure politiche raggiunge il disprezzo per le figure che in Veneto ingoiano la SPV: il Mose dell'entroterra veneto. 
E' il frutto delle tangenti coperto da una emergenza inesistente e un commissario dimezzato. Zaia e Renzi e il coro dei politici locali non osano alzare la voce sullo scandalo di una autostrada costruita con le tangenti della squadra a Galan e Chisso, non osano smaschrerare il sistema dietro al quale prospera la SPV: quello nascosto dietro ai finanziamenti "leciti" ai Zoggia e company del PD, ai Zorzato e Coppola della compagnia di giro NCD/FI. Ci fanno schifo per le falsità che vanno dicendo su emergenza e traffico, sono tutti comportamenti da trattamento sanitario obbligatorio. In epoche come queste anche dire la verità può costare caro, siamo già a 1 arresto e 5 denunce contro di noi e i nostri aderenti che hanno manifestato contro Zaia e i suoi soci. Ma non ci arrendiamo porteremo la nostra voce sotto le loro comode case se non ci vogliono ascoltare.
Matilde Cortese Elvio Gatto Massimo Follesa portavoce CoVePA
wwwcovepa@gmail.com wwwcovepa.blogspot.it 

giovedì 11 dicembre 2014

SPV: Valle dell'Agno Sabato 6.12.14 ore 16.30 “”Papà guarda c'è stata una frana, ma è successo adesso per colpa della mina?””

SABATO POMERIGGIO INTERROTTO DALL'ESPLOSIONE DI UNA MINA DELLA SPV IN VALLE DELL'AGNO. 
FRANA A VALLE DEL CANTIERE CHI E' IL RESPONSABILE? SI INDAGHI PERCHE' LE RASSICURAZIONI DI SPV NON SONO SUFFICIENTI. 
I TUNNEL SONO REALIZZATI SOPRA IL FRAGILE E PERICOLOSO SISTEMA DEL TORRENTE POSCOLA STUDIATO DAL PROF. D'ALPAOS NEL 1999 E IGNOTO AL PROGETTO DELLA SPV.
Sabato pomeriggio 6/12/14 per chi vi scrive è stato un pomeriggio di acquisti veloci lungo la statale a Trissino in zona stazione FTV. Tutto è stato scosso e interrotto da un boato. La commessasi è interrottai, ma non ha fatto in tempo a spiegarci che era la mina per la costruzione della Galleria di Sant'Urbano, qualche istante dopo abbiamo sentito tremare lo stabile grazie all'onda d'urto. Corro fuori con mia figlia più piccola, facciamo in tempo a cogliere il fumo dell'esplosione alzarsi dal cantiere della SPV che dista non più di 200 mt dal parcheggio. Devo spiegare di cosa si tratta alla mia figlia più piccola di 9 anni:””Sono le mine per aprire la galleria della nuova autostrada SPV nella nostra valle”” quella dell'Agno. Passano sotto ad una collina storica per l'l'estrazione delle sabbie da fonderia e considerata sicura, ma quello che attrae il nostro sguardo è quello che nota mia figlia più grande di 14 anni: “”Papà guarda c'è stata una frana, ma è successo adesso per colpa della mina?””. Si vede ancora il fumo alzarsi dal cantiere uscito dal tunnel, ma a destra, circa 150 mt più a sud, si vede chiaramente la traccia del distacco di una slavina di rocce dal costone del colle di Sant'Urbano tra gli alberi del ripido bosco.

martedì 9 dicembre 2014

ECCO IL TUTOR: IN SPV PUO' SOSTITUIRE I CASELLI. Come funziona in un video della Polizia di Stato


Il Tutor o SICVE che dir si voglia è un sitema messo a punto per la prima volta in Svizzera, ma ha una radice anche in Italia grazie alla Craft che nel 1999 per prima lo ha messo a punto ancher se è stata al centro di un contenzioso con Autostrade per l'Italia. Il sitema viene impiegato per monitorare nelle autostrade gli eccessi di velocità e le conseguenti infrazioni al codice della strada. Può essere impiegato anche per la gestione del traffico senza pedaggio o con pedaggio. Con esso l'operatore o il sitema possono discriminare tra coloro i quali possiedono un trasponder nell'auto, meglio noto come Telepass marchio di Atlantia spa. Il Tutor può raggiungere anche quelli che ne sono sprovvisti addebitando loro gli importi relativi con il riconoscimento delle targhe, magari direttamente nel cellulare.
Con questo sistema senza caselli, si può discriminare tra vari tipi di traffico, questo avviene gà in Aurstia e in Germania con il sistema satellitare senza caselli, dove i camion e i mezzi pesanti, che inquinano di più, devono pagare il pedaggio. Il traffico leggero è escluso, ma dal 2016 anche quello straniero sarà incluso nel pagamento. Soprattutto si può discriminare il pedaggio sulla base della provenienza, e questo può essere introdotto in tutti i sistemi infrastrutturali come la Pedemontana Veneta. 
Si potrebbe eliminare il pedaggio ai residenti sulla base di controlli in remoto o attivi con i trasponder e mettere a pagamento le tratte percorse solo per i mezzi in attraversamento esterni alle aree degli oltre 70 comuni interessati dal tracciato (solo 36 quelli attraversati). Così facendo si riporterebbe la SPV al senso iniziale della legge che ne ha istituito il finanziamento pubblico con la legge 448/1998. Secondo passaggio sarebbe l'eliminazione del Primo lotto riportanto la SPV, secondo la legge istitutiva, al collegamento tra A31 e A27. 

lunedì 8 dicembre 2014

SPV-Pedemontana Veneta: mostro da 2,5 mld nato vecchio di almeno 50 anni.


A parte qualche inesattezza sul procedimento con cui la Regione Veneto è chiamata a versare il canone anticipato, c'è da domadarsi come mai la testata on line vicina alla fondazione nord-est, cioè il gruppo di pensatori che ha spinto fino a ieri su queste opere comunque e dovunque, abbia avviato un ripensamento sul sistema GalanChissoZaiaMoretti delle infrastrutture come salvezza della patria propria e collettiva. 
Sembra una ballon d'essai, cioè il classico palloncino che, lanciato in aria prima dell'ascensione di una mongolfiera, segnalava la direzione del vento. Se a questo seguirà il varo della mongolfiera nella giusta direzione, staremo a vedere. Per questo vogliamo segnalare all'autore che, oltre al finanziamento pubblico di 650mln di €(370 mln dal governo + 280mln del finanziamento statale del 1998), va calcolato il citato contributo regionale in forma anticipata per 15 anni pari a 29,7 mln di € anno. Si tratta di complessivi 450 mln di € che saranno restituiti solo nel caso il traffico supererà la soglia garantita al concessionario. questo avverrà secondo la revisione del contratto di concessione e del piano economico e finanziario del 18/12/2013 che abbiamo provveduto a pubblicare nel blog del CoVePA (ndr).
Non passa giorno che il governatore Zaia non sbandieri quanto sia strategica la Pedemontana Veneta. Era la fine di ottobre e il SuperGovernatore tagliava il nastro di un lotto dell'autostrada attesa da decenni: 94 chilometri che dovrebbero sbloccare il produttivo e ricco NordEst, bisognoso di strade e infrastrutture per le sue merci. In tre anni dall'inizio dei lavori, è stato costruito solo il 10%.
Ma siamo sicuri che la Pedemontana, così come tante altre grandi opere, servano davvero? Viene da pensare il contrario, e cioè che le osannate opere pubbliche non servano a niente, ma siano solo modi per distribuire appalti, tanto cari alla politica. Intendiamoci: non è che le autostrade non siano (sulla carta) utili. Il problema è che servivano 20 o 30 anni fa. Oggi, non più: il rapporto costo/benefici è spropositato.

domenica 7 dicembre 2014

Non poteva mancare. Ercole Incalza

www.corriere.it
Le Pedemontane Veneta e Lombarda vanno avanti perché esistono dirigenti pubblici come Incalza, cariatide delle infrastrutture dai tempo di mani pulite, che accetta l'inaccettabile e ammette l'inammissibile: in SPV ha allegramente coperto il Commissario Vernizzi e le fanfalucate sul completamento del progetto esecutivo e sulla correttezza dei 370 mln di finanziamento governativo grazie sblocca cantieri del luglio 2013
Tratto da Marco Lillo “Indagato per il Tav Firenze, gestisce gli appalti per il governo: storia di Incalza”
Il Fatto Quotidiano 7 giugno 2014Non poteva mancare. Ercole Incalza, il ‘rieccolo’ dei lavori pubblici italiani, non è indagato ma è citato nell’ordinanza di arresto del caso Mose per le conversazioni intercettate in un paio di passaggi delicati per il Consorzio Venezia Nuova: quello relativo alle nomine del Magistrato delle Acque e al momento dello sblocco dei finanziamenti da 400 milioni al Mose da parte del Governo Berlusconi. Anche nell’indagine sull’Expo di Milano coordinate dal pm Ilda Boccassini emerge il nome di Incalza in un’intercettazione telefonica di Gianstefano Frigerio e anche qui Incalza non è indagato. Frigerio diceva solo al capo di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni: “C’è casino sulla Pedemontana” (lombarda ndr) perché i fondi al Cipe erano bloccati e invocava “una riunione a Roma con Lupi, Maroni e con quelli che ci stanno lavorando, anche con Ercole Incalza”.

venerdì 5 dicembre 2014

SPV: RECITA DA "B"MOVIE ALL'ITALIANA. GLI SCUDI REGGONO GLI ANTAGONISTI.

aforismi.meglio.it
Ieri sono apparsi due articoli in fotocopia delle versioni on line di Corriere del Veneto e Giornale di Vicenza, con un titolo da barzelletta che parlava di tensioni a Castelgomberto per i cantieri del nuovo tunnel SIS. 

A parte quelle provocate dal redattore del testo per le sgrammaticature da matita blu e cappello da asino, le uniche tensioni erano quelle degli elastici delle mutande dei presenti; in particolare erano tesi gli elastici delle mutande della coppia Marchese (Capo della mobile di Vicenza) e Marchesini (l'ufficiale di collegamento degli antagonisti). Se fossimo stati una compagnia della commedia dell'arte i due avrebbero avuto le sembianze giuste per impersonare il ruolo dei controllori della recita dei loro figuranti, comprimari e primattori di fila di una scena da teatro di periferia, o meglio da “b” movie.

A Castelgomeberto non abbiamo assistito ad un film d'essai, bensì a scosciate da Giovannona coscialunga. E siccome siamo cresciuti con i “b” movie all'italiana faremo uno sgarbo ad Alvaro Vitali, a Lino Banfi, a Pippo Franco, alle Fennech e ai Montagnani, paragonandoli a quanto andato in scena al cantiere della Spv.

giovedì 4 dicembre 2014

«Antagonisti? Ma di che? Antagonisti nostri!»

Le tensioni degli ombrelli e degli elastici delle mutande
«Antagonisti? Ma di che? Antagonisti nostri!». Sbotta così, ancora incavolato per com’é andata oggi a Castelgomberto, il portavoce del comitato Covepa contro la Pedemontana veneta Massimo Follesa. Lui aveva ricevuto la regolare autorizzazione dalla Questura per avvicinarsi al cantiere ed esporre manifesti, ma il gruppo di antagonisti (centro sociale Arcadia di Schio e altri provenienti da Vicenza e dal Veneto), ha voluto “urtare” a tutti i costi il poderoso dispiegamento di polizia – praticamente c’erano più agenti che manifestanti. E così lo svolgimento programmato dal Covepa, che da anni si fa il mazzo con studi, esposti, denunce, articoli, sit-in per dimostrare che esiste un’alternativa sostenibile alla Spv benedetta da destra e sinistra, è stato stravolto per qualche minuto di spintoni che i media allarmistici avranno buon gioco a ingigantire.

Detta papale papale: si gioca a cavalcare la protesta per conquistarsi un quarto d’ora di visibilità. E il peggio è questo: lo fanno in totale buona fede. I cosiddetti “antagonisti” credono davvero sia utile alla causa inscenare il rituale dello scontro (in questo caso, più che altro un incontro) con gli “sbirri”. Vale l’azione in sé, non le sue conseguenze. Che se fossero nulle, potrebbero far derubricare questi gesti come sfoghi autoreferenziali, una specie di mistica dell’azione per l’azione, della violenza per la violenza (che a qualcuno ricorda Sorel: ma almeno lui aveva in mente la rivoluzione, non rintanarsi negli “spazi autogestiti”). No, son di più: sono controproducenti. La violenza politica fine a se stessa rende il gioco facile a chi oscura le ragioni del no parlando solo delle “tensioni” e dei tafferugli (e fortunatamente questa volta non c’è scappato nessun ferito). Sono i contestatori ideali per chi vorrebbe che non ci fosse alcuna contestazione.

E sì che di antagonismo, nel senso letterale della parola, ce ne sarebbe un gran bisogno. Mai nessuna società è stata tanto conformista come quella di oggi, dove l’anticonformismo è diventato un obbligo. Ma per essere “contro” in maniera sensata, la prima regola è non dare alibi all’avversario. Altrimenti, sotto la maschera, si diventa “per”, si fa il suo gioco.

mercoledì 3 dicembre 2014

Pedemontana “tossica”: galleria addio

Alla fine Silvano Vernizzi, il supercommissario alla Pedemontana Veneta, ha dovuto ammetterlo: pur tra mille prudenze la Spv tra Montecchio e Trissino dovrà abbandonare la galleria per sposare un più tradizionale percorso in superficie. Detta così sembra una inezia progettuale. E invece la modifica, se si concretizzerà, si renderà necessaria a causa della «bomba ecologica» che si trova sotto la zona industriale di Trissino in corrispondenza della Miteni, un tempo Rimar-Marzotto. 
Gli scarti di lavorazione accumulati negli anni avrebbero prodotto una sacca di sostanze pericolosissime, i “pfoa”, che attraverso il sistema di falda hanno già pesantemente colpito l’ovest Vicentino, la bassa Veronese e la bassa Padovana per un bacino di residenti potenzialmente interessati pari a 350.000 persone. Questo almeno dice un voluminoso studio del Cnr, rilanciato da Arpa Veneto, rispetto al quale si attendono ulteriori accertamenti anche in relazione alle interferenze del tracciato della Spresiano Montecchio. Argomento che Vvox, prima tra le testate venete e nazionali, aveva sollevato con un reportage del 22 ottobre. 

PRESIDIO PER ‘SEGUIRE’ L’INAUGURAZIONE DEL TUNNEL DI SANT’URBANO CON LUCA ZAIA.

NO ALL'EMERGENZA FALSA VIA IL COMMISSARIO IN FRODE ALLA LEGGE

PRESIDIO PER ‘SEGUIRE’ L’INAUGURAZIONE DEL TUNNEL DI SANT’URBANO CON LUCA ZAIA.

GIOVEDI’ 4 DICEMBRE 2014 RITROVO ALLA PIZZERIA JOLLY ORE  9.45 TRISSINO https://goo.gl/maps/N6Cyr

PRESIDIO IN LOCALITA' STAZIONE FTV DI BROGLIANO ORE 12.00 https://goo.gl/maps/rVtI3

Ci concentreremo nel piazzale alle ore 9.45, la manifestazione avrà inizio dalle ore 10. si raccomanda la partecipazione con fischietti, trombe, megafoni e quanto adatto a fare rumore, oltre a striscioni e cartelli. Nessuna bandiera di partito ma solo le delegazioni avranno il loro striscione. La Questura ci ha prescritto di mantenere il presidio entro il limiti del piazzale della pizzeria, con proibizione assoluta dei blocchi e di invasioni delle carreggiate stradali. Di seguito allego il testo della nota del questore e la mia nota a riscontro dei colloqui condotti per la mediazione da effettuare sul posto a mia cura come inteso con il funzionare della Questura di Vicenza. ogni possibile avvicinamento o incontro in delegazione sarà dipendente dalle condizioni riscontrabili e negoziabili con le forze di polizia e con la nostra garanzia a far svolgere i due momenti previsti: quello della messa in onore della protettrice dei minatori a Castelgomberto zona Sandri e il ritrovo conviviale a pranzo nella base logistica di Brogliano. 

NO Pedemontana: Le nostre ragioni sono elencat di seguito, SPV è una delle grandi opere nel Veneto nate e realizzate nella corruzione.