domenica 6 luglio 2014

Sapete dov è Limena? In provincia di Padova: li per la Dda di Catanzaro la ‘ndrangheta costruiva e faceva affari

Leggi il post di robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

Limena è un comune di 7.744 abitanti nel Veneto. Fuori da questa regione alzi la mano quanti sanno che si trova in provincia di Padova. Come quasi tutti i comuni veneti ha mutato, nel secondo dopoguerra, la sua eminente vocazione agricola a centro di produzione prevalentemente industriale.

La mutazione genetica, secondo la Procura della Repubblica di Catanzaro (il pm della Dda che sta seguendo l’indagine e Pier Paolo Bruni, costantemente sotto tiro delle cosche vibonesi e no) è stata ancora più profonda. Qui, infatti, secondo l’indagine della Procura, si sarebbero allungate le radici di Nicola Tripodi e della sua famiglia e/o sodali.
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Antonio Mario Tripodi, secondo le ricostruzioni degli inquirenti fatte anche grazie al contributo di vittime di usura chiamate a riferire quanto sanno, è titolare di importanti imprese tra le quali la S.C di …omissis… (non è indagato e dunque è assolutamente inutile mettere nome e cognome). Secondo quanto si legge nelle carte della Procura «ha un ruolo direttivo e strategico in ciascuna unità commerciale, impartendo ordini e determinando gli atti d’indirizzo dell’impresa…».
leggi anche 1/07/2014 - mattinopadova.gelocal.it
È la S.C. Costruzioni di Sicari Cristian. Operazione della Finanza e dei carabinieri su ordine della Procura di Vibo Valentia
Un’operazione dei finanzieri e dei carabinieri dei rispettivi comandi provinciali di Vibo Valentia è in corso in Calabria, Lazio, Lombardia, Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna per il sequestro di beni per un valore stimato di 45 milioni di euro ritenuti riconducibili a presunti affiliati alla cosca Tripodi di Vibo, indicata come l’ala economico-imprenditoriale del clan Mancuso di Limbadi.

Tra i beni sequestrati figurano due bar situati in pieno centro a Roma, un altro in provincia di Milano, immobili di pregio situati a Roma e Milano oltre a 25 aziende, 42 tra terreni e fabbricati e 16 autoveicoli. Il provvedimento eseguito stamani sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro tra le province di Vibo Valentia, Roma, Milano, Bologna, Monza, Padova e Messina, emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, costituisce la prosecuzione dell’operazione «Libra Money» portata a termine nel maggio 2013. In quella occasione erano state arrestate 20 persone e sequestrati beni per 40 milioni.
In particolare, in provincia di Padova, sono state sequestrate quote societarie e il compendio aziendale della «S.C. Costruzioni di Sicari Cristian» con sede a Limena
Contestualmente al sequestro di beni per un valore di 45 milioni di euro, il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo ed i pm della Dda Pierpaolo Bruni e Simona Rossi hanno avanzato al Tribunale di Vibo Valentia richieste di misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di dieci persone. Il provvedimento interessa il presunto boss dell’omonimo clan Nicola Tripodi, 66 anni; Sante Tripodi (41), e Antonio Tripodi (50), fratelli del primo; Salvatore Vita (39), di Vibo Marina; Francesco Comerci (39), di Nicotera, residente a Roma; Massimo Murano (41), di Busto Arsizio (Varese); Orlando Tripodi (28) e Marika Tripodi (29), figli di Nicola Tripodi; Simon Schito (32), di Milano; Francesco La Tesse (29), di Vibo Marina.

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