domenica 6 luglio 2014

COMUNICATO STAMPA RETE VENETA DEI COMITATI

3 LUGLIO 2014
MORATORIA IMMEDIATA SULLE “GRANDI OPERE” 
INUTILI E DANNOSE
 “Grandi Opere” uguale malaffare: ora ci sono le prove inconfutabili di quanto denunciato in tutti questi anni dai comitati e dalle associazioni ambientaliste.
 Va abbattuto il sistema perverso delle “Grandi Opere”, vera causa sistemica della corruzione nella quale sono coinvolti partiti di entrambi gli schieramenti, dal P.d.L. al P.D., dalla Lega all’UDC, a dimostrazione delle completa trasversalità del “Il Partito degli Affari”.
 Per i comitati, le associazioni e i movimenti che da anni si battono in tutto il territorio del Veneto contro le decine di “Grandi Opere” inutili e dannose non c’è nessuna sorpresa rispetto a tutto il marciume che emerge dall’inchiesta veneziana, ma solo la conferma di quanto da anni denunciano con dossier, esposti, ricorsi e mobilitazioni. Il livello così pervasivo della corruzione, che ha coinvolto pezzi importanti della Giustizia (compresi T.A.R., Consiglio di Stato e Corte dei Conti), delle Forze dell’Ordine, degli apparati amministrativi pubblici, delle Università, degli organi di informazione, e prima di tutti, delle istituzioni politiche di governo della Regione e del Paese, spiega molto bene perché le istanze dei comitati non siano mai state prese in considerazione.
La Rete Veneta dei Comitati rifiuta la retorica delle “mele marce”: qui è l’intero albero, ad iniziare dal fusto e dalle radici, ad essere incancrenito! In molti, a cominciare dal Presidente Renzi, vorrebbero far credere che il problema sta solo nel malcostume di qualche individuo, e che invece le regole vanno bene così come sono e, soprattutto, che le opere devono andare avanti! Per i cittadini questo significherebbe una cosa sola: un enorme danno ambientale ed economico, oltre alla beffa di essere stati derubati da chi doveva rappresentarli e tutelarli.
 Perché quello che emerge in Veneto, come in Lombardia, come in tante altre parti d’Italia, è che proprio le “Grandi Opere” pubbliche, gestite attraverso la Legge Obiettivo, i Commissari straordinari, il project financing, l’affidamento in concessione, sono state il mezzo, il terreno di coltura per costruire e alimentare vere e proprie cricche malavitose di stampo politico-affaristico; sodalizi che non si sono fatti il minimo scrupolo nel devastare interi territori pur di intascare miliardi di euro di denaro pubblico a proprio esclusivo vantaggio. La riprova di ciò sta nel fatto che nessuna delle “Grandi Opere” previste in Veneto risponde ai requisiti di sostenibilità ambientale ed economica, né di necessità rispetto agli effettivi bisogni delle popolazioni; tutte sono pensate in funzione di un unico scopo: massimizzare il profitto che se ne può ricavare.
E proprio su questo punto, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e a chi come il Presidente Luca Zaia ora finge di essere estraneo a tutto, va ricordato che oltre alle responsabilità penali esistono anche quelle politiche.
 Ciò che conta veramente è quindi mettere la parola fine al sistema delle “Grandi Opere”, e a tutto quel complesso di norme ordinarie e straordinarie pensate ad arte per promuoverle e gestirle senza trasparenza e fuori dal controllo democratico delle comunità locali.
 Per questo la Rete Veneta dei Comitati per la difesa dei territori e dei Beni Comuni lancia una Campagna pubblica  per ottenere una moratoria immediata sui grandi progetti in corso di realizzazione e in progetto in Veneto. La campagna prevede l’avvio di una petizione popolare, azioni di mobilitazione, di informazione e di sensibilizzazione sui territori. Il tutto si concluderà con una grande manifestazione unitaria nel prossimo autunno.


Questa la piattaforma della Campagna:

  1. Moratoria immediata su tutte le “Grandi Opere” in corso di realizzazione o in progetto in Veneto per potere svolgere una approfondita verifica della loro utilità, affidabilità tecnica e sostenibilità economica. Stop al MOSE, alle nuove autostrade, alle linee TAV, al carbone nella centrale di Porto Tolle, allo scavo nuovi canali per portare le grandi navi in laguna, agli inceneritori, ai prelievi indiscriminati d’acqua dai fiumi, agli Ospedali unici in finanza di progetto.

  1. Scioglimento del Consorzio Venezia Nuova e sequestro cautelativo dei cantieri, dei macchinari e dei beni delle imprese che hanno messo in atto azioni criminali ai danni della pubblica amministrazione, compreso il finanziamento illecito ai partiti;

  1. Revoca e annullamento di ogni autorizzazione, concessione, contratto, affidamento di lavori che possa essere il frutto di corruzioni, favoreggiamenti o altro tipo di pressioni e attività illecite da parte di imprese, loro consorzi o altri mandatari;

  1. Annullamento di tutte le leggi, i provvedimenti, i regolamenti che – a partire dalla “Legge Obiettivo” Lunardi-Berlusconi sulle “Grandi Opere” del 2001 – hanno “semplificato” le procedure in materia di “Grandi Opere” derogando alla normativa sugli appalti e attribuito poteri immensi ai “commissari straordinari”. In particolare, chiediamo il divieto di affidamento di lavori senza gara d’appalto e in mancanza dei progetti definitivi, così come di ricorso al sub-appalto.

  1. Azzeramento del sistema della Finanza di Progetto (“Project Financing”) attraverso cui le  banche e le grandi imprese riescono a scaricare sui cittadini e sul debito pubblico (tariffe, pedaggi, affitti, contratti di esercizio, ecc.) i costi delle opere.

  1. Avvio delle procedure per il recupero del denaro pubblico che le imprese hanno “devoluto” ad altri scopi rigonfiando i costi realizzazione.

  1. Immediata approvazione di una legge che vieti alle imprese che intrattengono rapporti economici con enti pubblici di devolvere denaro a qualsiasi titolo (finanziamenti, sponsorizzazioni, ecc.) a partiti, fondazioni, esponenti politici. “Liberiamo” così le imprese dal pizzo della politica.

  1. Ricostruzione degli organismi di valutazione e controllo ambientale per renderli indipendenti dai poteri politici ed economici: eliminazione dei conflitti d’interesse, di competenze e la concentrazione dei poteri in una sola figura.

  1. Garantire pubblicità, trasparenza e partecipazione piena dei cittadini sull’operato della pubblica amministrazione e su tutte le decisioni che riguardano le opere ed i beni pubblici.

Per firmare la petizione saranno allestiti vari presidi nei territori, ma le adesioni saranno raccolta anche on-line attraverso la piattaforma Firmiamo.it all’indirizzo http://firmiamo.it/no--grandi-opere--in-veneto--per-la-difesa-dei-territori .  Obiettivo 50.000 firme.


Rete Veneta dei Comitati/Associazioni contro le Grandi Opere

per la Difesa dei Territori e dei Beni Comuni

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