sabato 28 dicembre 2013

IL TAR LAZIO BLOCCA I CANTIERI DELLA SPV. LA DESOLAZIONE DI UN CANTIERE-DRAGO SBAGLIATO E COSTRUITO PEGGIO

tratto dal profilo facebook di Ivano Piovesan:
il cantiere SPV della fondazione del ponte
sul Brenta  allagato dalla piena di Natale
LA SPV PUO' ESSERE UN DRAGO DISTRUTTIVO PER IL TERRITORIO CHE ATTRAVERSA. UN DRAGO CHE LASCIA DESOLAZIONE ALLE SUE SPALLE, questo dicono le ordinanze di blocco lavori che non sono un regalo di Babbo Natale ma frutto di una battaglia che è iniziata nel 2010.
Il 23 dicembre 2013 il TAR Lazio ha depositato due istanze cautelari, una promossa dall'Onlus Parco delle Rogge di Bassano del Grappa e l'altra da 39 cittadini con l'intervento del comune di Fontaniva che sospendono i lavori nei cantieri aperti della SPV. Almeno in quelli aperti dove vi sono le proprietà dei 41 ricorrenti contro la falsa emergenza e il commissario dimezzato Vernizzi. 
Il merito della questione verrà dibattuto nella camera di consiglio del 15 gennaio.  Essa riguarda il fatto che "l’area del Parco può subire una trasformazione tendenzialmente irreversibile, per effetto dei lavori relativi alla superstrada “Pedemontana Veneta”...per cui va ordinato alle Amministrazioni resistenti ed ai soggetti controinteressati, nonché all’impresa che esegue i lavori, di non effettuare, sino all’udienza camerale indicata, all’interno dell’area di pertinenza della ricorrente, interessata all’opera, ulteriori interventi di costruzione e comunque di trasformazione non facilmente reversibili". Qualora i lavori si estendessero a ripetizione in tutte le altre aree dei ricorrenti affermeremo lo stesso principio di sospensione dei lavori a partire dal cantiere del tunnel di Castelgomberto-Malo per finire con quelli nel trevigiano.
Intanto ogni opera a Bassano del Grappa posta all'interno del Parco Regionale delle Rogge deve stare ferma, in futuro dovranno stare ferme anche le opere negli altri comuni che interessano i ricorrenti, come pure tutte quelle imminenti che dovranno iniziare tra Breganze e Marostica, come pure quelle pronte a Riese S. Pio X, oppure quelle di spostamento dei sottoservizi in Valle dell'Agno.
Il Commìssario Vernizzi sul Corriere del Veneto di oggi 28 dicembre ha dichiarato che "Se il prossimo 15 gennaio avremo una sentenza sfavorevole, ricorreremo al Consiglio di Stato, dove abbiamo sempre vinto”. Nulla di più falso, infatti le due sentenze precedenti aggiustate dal Consiglio di Stato non sono mai state discusse e non c'è nessuna vittoria. Anzi egli per evitare una sconfitta ha accettato di derubricare il giudizio dei ricorsi del Comune di Villaverla e di un residente nel Comune di Loria TV. Infatti al Consiglio di Stato la pesante sconfitta lo avrebbe potuto rimuovere in via definitiva. 
La rimozione definitiva del commissario è al centro dei ricorsi presso la Corte Costituzionale (251/13 257/13 258/13)che si dovrebbe esprimere sulla porcata dell'allora ministro degli interni Cancellieri. Adesso sappiamo che è molto amica di persone ben introdotte nel mondo degli appalti pubblici e delle infrastrutture quali sono i Ligresti anche se dal 2011 hanno ceduto a Gavio le loro quote in Impregilo. Sappiamo anche che Impregilo è in società con Sacyr (associata spagnola di SIS in SPV) per la costruzione di opere sul canale di Panama. Sarà un caso ma sappiamo che nel 2012 fu Cancellieri che ha ficcato negli slip del decreto legge n. 79/2012 per le forze dell'ordine, il simpatico articolo 6ter che ha consentito al commissario per SPV di essere operativo fino al 2014.
Anche il Tar Lazio potrebbe decretare la sospensione del famigerato articolo 6ter proprio il 15 gennaio, in attesa del pronunciamento del Consulta. Se ciò avvenisse Vernizzi non potrebbe firmare alcun esproprio ne tanto meno approvare nuovi piani economico-finanziari ne nuovi progetti esecutivi. Quel che si dice tagliare la testa del drago. Viva San Giorgio!

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