giovedì 28 febbraio 2013

IL BOSS DEL PROGETFINANSING NEI GUAI GIUDIZIARI - Frode fiscale: arrestato Baita, numero uno della ditta che sta costruendo il Mose

Da il Gazzettino on line  VENEZIA - Sono complessivamente cinque le persone arrestate dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Venezia nell'ambito dell'inchiesta della magistratura su una frode fiscale che ha portato stamani in carcere l'ad della Mantovani (la ditta che sta costruendo il Mose di Venezia), Piergiorgio Baita, 64enne residente a Mogliano (Treviso). In manette finisce anche Claudia Minutillo, 49enne ex segretaria mestrina dell'ex presidente della Regione Giancarlo Galan. 

Tutti i nomi degli arrestati. I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono oltre a Piergiorgio Baita, presidente del Cda della Mantovani S.p.A. e Vice Presidente di Adria Infrastrutture S.p.A., Claudia Minutillo, amministratore delegato di Adria Infrastrutture S.p.A. ed ex segretaria di Galan; il padovanoNicola Buson responsabile amministrativo della Mantovani e William Colombelli, presidente della sammarinese BMC Broker S.r.l., che si è accertato essere una società "cartiera". Sono circa 45 le perquisizioni messe in atto nei confronti di una ventina di indagati.
La ricostruzione

Due inchieste diverse portano alla luce lo scandalo. Due inchieste, una veneziana legata ad un filone relativo ad una precedente indagine per tangenti e l'altra padovana scaturita da una verifica fiscale, hanno portato alla scoperta di un sistema di una società sanmarinese di "creazione" di fatture fasulle. 

Il sedicente console di San Marino: reddito da povero ma vita da nababbo, e fatture emesse per 10 milioni. Al centro dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 4 persone, la Bmc Broker di William Colombelli, sedicente console sanmarinese, con un reddito dichiarato di 12mila euro, ma con un tenore di vita lussuoso, due prestigiose barche, moto di lusso, una villa sul Lago di Como e un'altra sul lago di Lecco. Una società con un ufficio sul Monte Titano di 50 metri quadrati, privo di fotocopiatrice e con un'unica dipendente, ma che aveva emesso fatture per 10 milioni per consulenze. 

Da San Marino a Venezia: le fatture erano soprattutto consulenze tecniche d'alto livello per la Mantovani. Il Gruppo Mantovani non è una società qualsiasi: guida una cordata di imprese che si è aggiudicata per 160 milioni l'appalto per la realizzazione della piastra del sito espositivo di Expo Milano 2015, è impegnata nei lavori di costruzione del Mose ed in altri interventi pubblici realizzati con il sistema del project financing in Veneto (come l'ospedale di Mestre), è con il 6,8% il maggiore azionista dell'autostrada Padova-Venezia. 

Per la società guidata da Baita consulenze fantasma o fatte in realtà da altri. Piergiorgio Baita, Ad della Mantovani, coinvolto negli anni Novanta in Tangentopoli, e Claudia Minutillo, ex segretaria di Giancarlo Galan e Ad di Adria Infrastrutture, erano sotto il mirino dei finanzieri di Venezia in un filone di indagine che aveva portato nel 2011 all'arresto, per tangenti, tra gli altri, l'ex Ad dell'autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan. Ma è stato l'accertamento fiscale alla Mantovani dei finanzieri padovani che ha aperto un nuovo fronte, facendo scoprire che nel 2005 la Bmc aveva emesso fatture per oltre 10 milioni di euro nei confronti delle società del "Gruppo Mantovani", indicando nell'oggetto attività tecniche che in realtà venivano svolte da altre società italiane (che a loro volta emettevano regolare fattura); in altri casi le consulenze non erano mai state fatte. 

Ecco come funzionava il giro di fatture false. Le fatture false sarebbero state pagate tramite bonifico bancario su conti bancari sammarinesi e, a stretto giro, gli importi sarebbero stati prelevati in contanti per la quasi totalità (esclusa la "commissione") da Colombelli e poi ridati in Italia e all'estero a Baita e alla Minutillo che avrebbe ricevuto e utilizzato fatture per circa 2 milioni. 

La prova regina per incastrare i colpevoli: l'autointercettazione fatta da Colombelli. Nella mole della documentazione in mano agli inquirenti emerge la corrispondenza tra la Bmc e una ventina di altre società, come Consorzio Venezia Nuova, Veneto Acque e Veneto Strade, Autorità Portuale di Venezia, Thetis, Passante di Mestre: Colombelli registrava i colloqui con Baita e gli altri arrestati. I finanzieri vogliono capire quale tipo di rapporto ci fosse, ma soprattutto vogliono sapere come i fondi neri così creati siamo stati utilizzati, forse per anche per altre finalità, oltre all'evasione fiscale.
Giovedì 28 Febbraio 2013 - 09:17 Ultimo aggiornamento: 16:54

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