giovedì 6 dicembre 2012

QUANDO LE STRADE INCONTRANO LE BANCHE - PARTE 2)

Il filo che lega strade, banche e imprese, è quello degli appalti-concessioni, della disponibilità ampia del finanziamento bancario e quello del metodo del Project Financing. In essi vi sono soggetti la cui natura è la più varia come Atlantia o Toto, oppure come Gavio, e altri attivi sul fronte delle nuove infrastrutture come Impregilo e Dogliani, che vivono dell'assenza di una reale concorrenza e degli scarsi controlli basato sul metodo degli appalti e dei progetti fatti in casa.

E' un sistema che desertifica il sistema degli appalti pubblici il cui calo ammonta a oltre il 40% nel 2012, mentre aumentano quelli affidati senza gara a società legate ai concessionari. Oltre alla liquidità dei pedaggi godono degli incassi degli appalti auto affidati, riescono a incassare una terza volta, per così dire, visto che i loro Piani Economici Finanaziari sono garantiti da convenzioni, per lo più segrete, che spesso impegnano gli enti pubblici concedenti, a ridurne il rischio di mercato dovuto ad eventuali riduzioni di traffico e pedaggi.
Questo sistema, vede spesso disponibile l'ente pubblico pronto ad accogliere le proposte di quel tipo di imprese. Non vi è un attento controllo sui PEF, che trovano attuazione solo fino all'85% delle risorse che avevano previsto di investire. L'ente preposto al controllo è Anas. I suoi controlli si sono dimostrati inadeguati tanto che a fronte di un panorama traballante dal punto di vista delle promesse non mantenute, degli investimenti incompleti e delle carenze dei piani finanziari, hanno comunque consentito il rinnovo delle concessioni e l'adeguamento in aumento dei canoni e dei pedaggi.
In questo scenario è chiaro che comunque ogni tipo di infrastruttura proposta sia in Project Financing che al di fuori da questo tipo di contratto trova la strada spianata. Si è consolidato questo regime basato su un unico tipo di mobilità, quello dell'auto privata. Esso di fatto garantisce il monopolio naturale delle cosiddette utility infrastrutturali. Si basa su triple garanzie: quelle date dai pedaggi e dagli enti pubblici, dai sistemi obligazionari privati o da nuovi soggetti di mercato finanziario come Cassa Depositi e Prestiti con le misure a cui ha aperto il suo presidente Franco Bassanini, e da quelle messe in piedi dal Governo Monti per sostenere gli investimenti nelle autostrade.
Quello che preoccupa di più è che mentre si tagliano investimenti per la sanità, per la previdenza, per la scuola, e per i redditi delle famiglie, si sostengono gli investimenti nelle autostrade con le misure che il governo ha emenato. La contraddizione di questa operazione è grande: primo perchè è forte il rischio di un ulteriore impoverimento del paese; secondo perchè in Italia sono in costruzione e in progetto 2.100 km di nuove autostrade per circa 45,3 mld di €, mentre la nostra dotazione autostradale è di 2,2 km ogni 100 kmq di superficie, rispetto all'Europa a 27 che ne possiede 1,5km/100kmq. Dalla fine della guerra al 1970 avevamo costruito 3900 km di autostrade, da allora ad oggi la nostra rete è cresciuta del 70%.
Sembra che i cosiddetti tecnici stiano ancora puntando ancora su un modello di ripresa post bellico da anni '50. Per questo avrebbero messo in piedi una serie di provvedimenti per le sole infrastrutture, che vanno dalle semplificazioni ambientali e amministrative, fino agli sgravi fiscali come tagli dell'Ires , dell'Irap e dell'Iva, giungendo a immaginare i cosiddetti projectbond. Questo è l'aspetto innovativo, sembra per legare sempre di più il sistema del debito di infrastrutture-banche-concessionari non solo con lo stato ma direttamente con i cittadini. Qui si nasconde un reale rischio di ulteriore impoverimento, Il tentativo è quello di diffondere l'indebitamento attraverso il metodo delle obbligazioni e vincolando il paese intero, attraverso i limiti agli enti locali con il patto di stabilità e con l'obbligo dell'equilibrio di bilancio nella Costituzione, in un sistema in cui la sua estensione dovrebbe renderne impossibile il fallimento e nel quale i debiti verrebbero ad essere polverizzati tra i cittadini.

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