giovedì 4 ottobre 2012

La sostenibile leggerezza del nulla nel manifesto della greencommunity dell'Altovicentino

DA LA SBERLA di Marco Milioni. Ci sono tante belle parole nel manifesto dell’Alto Vicentino sostenibile. Una iniziativa resa nota oggi di cui oggi i media danno ampia diffusione. «Un manifesto dei sindaci si legge nella nota introduttiva – per promuovere la sostenibilità e la riconversione ecologica dell’altovicentino, nell’ottica di guardare a questo territorio come a uno spazio sinergico in grado di aprirsi le porte del futuro lavorando sulla valorizzazione e sulla difesa dei beni comuni: è quanto hanno sottoscritto i sindaci di Schio, Santorso, Torrebelvicino, Monte di Malo, Valli del Pasubio e San Vito di Leguzzano. Il testo è ora stato pubblicato online con l’obiettivo di permettere ai cittadini di condividerlo e proporre modifiche, nell’ottica di trasformare il documento nel Manifesto delle comunità locali dell’altovicentino»: sono concetti condivisibili per carità. Epperò non si menzionano nell’ordine: la cementificazione vergognosa che da anni insiste nel Vicentino e anche su quei luoghi. Non che chi scrive ne sia responsabile, ma uno si aspetta che si cerchi quanto meno di azzannare i colpevoli. Invece niet. Idem con patate per il caso Marzotto, per l’ospedale di Santorso. Niente Marlane, niente Spv. Ma si cita Fukushima… “A rutti e scuregge nun se fa ‘a rivoluzione” dicevano i seguaci laziali di Mazzini e Ciceruacchio durante la repubblica romana.

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